Le cellule mononucleate da sangue periferico

Le cellule mononucleate da sangue periferico sono le uniche capaci di differenziarsi in base al tessuto danneggiato.

Siamo nel nuovo mondo della Medicina Rigenerativa, ed oggi approfondiamo la conoscenza e l’utilizzo delle cellule mononucleate da sangue periferico.

Le cellule mononucleate da sangue periferico, indicate anche con l’acronimo TNCs (Total Nuclear Cells), intervengono fisiologicamente nei fenomeni riparativi e rigenerativi di tessuti cartilaginei e ossei danneggiati.

Si tratta di cellule che, in virtù del loro unico nucleo, sono in grado di differenziarsi in formazioni cellulari specifiche a seconda della tipologia di tessuto interessato dalla lesione.

Possono quindi essere definite, a differenza delle piastrine presenti nel plasma, come cellule mesenchimali staminali.

A seguito dell’iniezione nel sito interessato dal danno, sono in grado di polarizzare i macrofagi dando il via alla fase riparativa della lesione. Degna di nota è anche la loro capacità di provocare il rilascio di esosomi e, di conseguenza, di contribuire alla creazione di nuovi vasi sanguigni.

Per ricavare queste cellule, l’ortopedico esperto di medicina rigenerativa si avvale di un sistema a filtrazione selettiva di sangue intero periferico. Grazie a questa tecnologia, le cellule vengono trattenute in base alla loro carica elettrica. Da non dimenticare è il fatto che il sistema consente di eliminare i granulociti, cellule contraddistinte da un alto potenziale proinfiammatorie.

Il preparato ottenuto è caratterizzato da un’alta vitalità cellulare, dal momento che il campione di sangue non viene stressato ma filtrato a caduta. Per questo motivo, risulta anche più facilmente iniettabile.

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