Preparazione del PRP e indicazioni del trattamento

Quando si parla di medicina rigenerativa in ortopedia, traumatologia e medicina dello sport, è impossibile non citare il PRP (Plasma Ricco di Piastrine). Questo trattamento infiltrativo sfrutta la capacità che le piastrine ematiche hanno di liberare fattori di crescita. Quali sono le indicazioni principali? Quale la modalità di preparazione? Vediamo assieme nelle prossime righe le principali risposte a queste domande.

Indicazioni del PRP

Il trattamento con PRP (Plasma Ricco di Piastrine) ha prima di tutto un’indicazione di natura anagrafica. Nei soggetti di età superiore ai 65 anni, le cellule possono infatti non rispondere in maniera adeguata i fattori di crescita.

Chiaro questo importante aspetto, ecco in quali casi si ricorre al trattamento con PRP:

  • Lesioni cartilaginee (sia post traumatiche, sia degenerative)
  • Lesioni tendinee
  • Lesioni legamentose
  • Lesioni muscolari
  • Casi di pseudoartrosi

 

Il plasma ricco di piastrine è sfruttato in medicina rigenerativa in quanto i suddetti elementi figurati del sangue hanno la capacità di mediare la guarigione dei tessuti grazie alla liberazione dei fattori di crescita. Quando li si nomina, si inquadrano delle proteine che ricoprono un ruolo fondamentale nella proliferazione cellulare e nella differenziazione dei tessuti.

Grazie ai fattori di crescita, si verifica infatti l’inizio della prima fase del ciclo cellulare. Nel caso specifico delle condizioni sopra ricordate, i fattori di crescita che contribuiscono alla riparazione tissutale e alla neoformazione di vasi ematici sono i seguenti: PDGF, il TGF β, il VEGF, l’IGF-1, l’FGF e l’EGF. Da non dimenticare è anche il fatto che le piastrine sono un’ottima fonte di citochine e chemochine, proteine fondamentali nella modulazione dei processi infiammatori.

Modalità di preparazione

La modalità di preparazione del PRP inizia con il prelievo del sangue venoso del paziente (20 – 30 cc). A seguito del prelievo, le provette di sangue vengono inserite in un apposito sistema di centrifugazione. Grazie ad esso, è possibile separare, sfruttando le differenze di densità, i globuli rossi dal plasma.

Il plasma ottenuto viene poi ulteriormente arricchito e integrato con del calcio, al fine di ottimizzare le performance rigenerative del trattamento.

 

 

Tipologie di PRP

Fondamentale è ricordare che esistono diverse tipologie di PRP utilizzabili in ortopedia rigenerativa. Possiamo parlare di preciso di:

  • PRP puro
  • PRP ricco di leucociti
  • PRP puro ricco di fibrina
  • PRP ricco di leucociti e fibrina

 

Le prime due tipologie elencate si contraddistinguono per una formulazione liquida. Da citare è anche la maggior attività biologica e, per contro, la minor tenuta meccanica. Le restanti tipologie sono caratterizzate invece da una composizione che ricorda quella di un gel e per il fatto di essere in forma attiva. Da ricordare in questo caso è la minore attività biologica e l’azione meccanica più efficiente.