Protesi e attività sportiva. Quello che devi sapere per non farti mancare nulla e agire in sicurezza

Come abbiamo visto, tantissimi casi oggi permettono di evitare l’intervento di protesi grazie alle nuove frontiere della Medicina Rigenerativa. Quando questa è però l’unica soluzione per eliminare il dolore dovuto all’artrosi, in molti desiderano continuare a fare sport e mi chiedono se è possibile

Secondo le statistiche, un rilevante numero di protesi riguarda giovani maschi sportivi, tra i 40 e i 50 anni. Oggi l’artrosi non è più prerogativa delle persone più anziane, ma anche di sportivi che hanno praticato un’attività molto intensa e prolungata, o di coloro che hanno subito una lesione o un trauma. Nelle fasi avanzate dell’artrosi, anche nella persona giovane, la cartilagine si consuma ed espone le componenti ossee dell’articolazione. Ciò si traduce in uno “sfregamento”, che finisce per causare dolore. E’ naturale che, soprattutto quando si ha a che fare con persone giovani, l’approccio conservativo è la prima soluzione che prendo in considerazione. Parliamo nello specifico di chirurgia artroscopia, quindi molto poco invasiva, che richiede solo dei piccoli forellini per permettere l’ingresso della sonda. Questo significa, oltre alla ridottissima invasività, anche un ritorno alla propria vita molto rapido.

Quindi per l’attività sportiva?
L’intervento di protesi tende a spaventare le persone proprio per il timore di non poter tornare a svolgere le proprie attività quotidiane e la propria attività sportiva. Quello che io spiego sempre in maniera molto esaustiva è che questo è vero solo in parte. Io per primo incentivo la persona a mantenere uno stile di vita attivo. Quello che gli chiedo è solamente di evitare le attività ad alto impatto, che sono quelle che sollecitano molto le articolazioni e sono fonte di rischio.

Ci sono moltissime attività che invece si possono fare tranquillamente, senza dolore, Dopo l’intervento è importante incoraggiare il paziente ad uno stile di vita attivo. Se è vero infatti che le attività ad alto impatto sulle articolazioni sono sconsigliate, è altrettanto vero che esistono sport che non generano picchi di sforzo particolari e che è possibile continuare a svolgere serenamente anche dopo l’intervento. Tra le attività maggiormente consigliate troviamo:

Camminate
Bicicletta
Nuoto
Yoga
Pilates

Spesso mi viene chiesta indicazione per altre attività che io definisco “a medio impatto”, come ad esempio il tennis, il golf, ed il calcio. Per queste valutiamo in base ai casi. Molto spesso il tennis è uno sport che una persona può continuare a praticare, magari passando dal singolo al doppio, che richiede meno sforzo fisico ma consente di “sentire la palla”, come gli amici tennisti mi dicono sempre.
Quelle vivamente sconsigliate, se non addirittura proibite, sono le attività ad alto impatto. La corsa, lo sci estremo, e tutto ciò che è fortemente invasivo non va assolutamente praticato. Il rischio è quello di farsi male e dover ricorrere ad un nuovo intervento chirurgico per sostituire la protesi (revisione). Inutile dire che non è l’obiettivo che ci prefiggiamo quando decidiamo di effettuare l’intervento di protesi.

Ovviamente ogni singolo caso viene valutato in base a diversi fattori, quali età, peso, tono muscolare, ecc. Soprattutto per la persona che vuole tornare a fare attività fisica è necessario un completo percorso di riabilitazione, al fine di raggiungere il miglior risultato fisico possibile e potersi quindi permettere l’attività che ama fare.

Importante

L’artosi è una patologia degenerativa che, al contrario di quanto ancora in tanti pensano, può essere prevenuta.

Negli ultimi anni sta assumendo un’importanza sempre più rilevante l’utilizzo di sostanze come la glucosamina solfato, la condroitina solfato e l’acido ialuronico per curare e prevenire questa patologia. Anche la dieta ha un ruolo importante. Un’alimentazione ricca di antiossidanti, equilibrata, povera di alcol e non troppo ricca di alimenti di origine animale aiuta infatti a mantenere in salute le articolazioni. La dieta deve quindi essere orientata verso la limitazione di agenti ossidanti ed acidificanti fornendo tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo necessita (in particolare vitamine, omega 3, minerali ed acqua). Utile risulta il consumo di pesce, frutta secca ed oli di semi.

Ci tengo a specificare che l’artrosi non va confusa con l’artrite reumatoide. La prima insorge a causa di sovraccarichi, eventi traumatici e in genere a processi degenerativi legati all’invecchiamento, l’artrite reumatoide è causata da un’infezione di origine virale o batterica.

Il mio consiglio è quello di effettuare una visita specialistica e gli eventuali esami diagnostici richiesti al sorgere del dolore. Come dicevo all’inizio dell’articolo, oggi ci sono tantissime soluzioni prima di dover arrivare all’intervento di protesi, e spesso queste soluzioni sono attuabili quando il grado di artrosi è ancora in una fase accettabile.